A livello dell’UE, nel quadro degli sforzi per creare uno spazio europeo dell’istruzione entro il 2025, un elemento di successo sarà una maggiore partecipazione delle scuole al programma Erasmus+. Nonostante la maggior semplificazione in termini di accesso al programma che è stata introdotta nel corso degli anni dalla Commissione Europea, le attività internazionali attraverso il programma sono a disposizione un numero ancora relativamente basso di scuole rispetto al numero complessivo di istituzioni educative che potrebbero potenzialmente partecipare.

Un elemento importante che contribuisce ad una più ampia partecipazione al programma Erasmus+ risiede in una maggiore capacità organizzativa delle scuole di agire a livello internazionale. Ma cosa significa? Soprattutto, come si può raggiungere questo obiettivo? Il progetto BE+ offre un approccio pratico a queste domande: il potenziamento della capacità organizzativa è un processo graduale, che nasce su una visione globale condivisa degli obiettivi della scuola e sul principio che l’organizzazione è un valore che si apprende nel tempo.

Gli studiosi hanno approfondito l’argomento e uno di loro in particolare, A. Kaplan, ha individuato una serie di elementi che hanno ispirato l’approccio proposto da BE+.

Il vero concetto di capacity building, così come molti strumenti metodologici usati in relazione allo sviluppo e gestione di progetti europei, nato dal campo della cooperazione di sviluppo internazionale. Precisamente, il primo aspetto sta nell’importanza del considerare il valore della capacità progettuale come una visione comune della scuola e della sua attitudine come organizzazione verso l’apprendimento e non solo agli aspetti più tangibili come attività progettuali, risorse finanziarie, ecc. Un altro aspetto fondamentale riguarda l’importanza di riconoscere il capacity building non come qualcosa di statico ma in continuo sviluppo, un lavoro graduale e “in progress” all’interno dell’organizzazione, che deve essere adattato al contesto specifico e al background di ogni scuola.

IL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE

Il processo di autovalutazione è costituito da 4 step:

STEP 1

COMPILA IL QUESTIOANRIO

Il primo passo consiste nel compilare il questionario. Per riflettere al meglio la situazione attuale, cioè la reale capacità della scuola, si consiglia di distribuire il questionario in modo ampio tra il personale scolastico.

Il questionario ha lo scopo di fornire alcune risposte e indicazioni sulla qualità delle attività internazionali svolte nella scuola e sulle reali capacità di una scuola di collaborare in un contesto Erasmus.

Lo scopo non è giudicare i docenti e il personale scolastico ma aiutare questi a capire come accrescere la qualità dei processi di “internazionalizzazione”, dando l’opportunità di riflettere su come accrescere la capacità organizzativa.

Dopo avere completato il questionario, i partecipanti ricevono un profilo “automatico” e personalizzato basato sulle loro risposte.

STEP 2

ORGANIZZA IL PRIMO FOCUS GROUP

Quando organizzi il primo focus group, all’inizio, presenta brevemente i risultati del questionario e suggerisci che ciascuno faccia una riflessione sui risultati stessi, quanto sono rispondenti o contrastanti rispetto a quanto ci si aspettava.

La selezione dei partecipanti dovrebbe essere orientata a includere personale con differenti mansioni, dal momento che suggestioni e riflessioni dovrebbero portare a condividere punti di vista diversi. È importante che siano rappresentate categorie di lavoratori differenti, docenti, staff della dirigenza, personale amministrativo. Anche avere mescolanza di personale di esperienza e personale appena impiegato da poco dà valore aggiunto all’attività.

STEP 3

ORGANIZZA IL SECONDO FOCUS GROUP

Il terzo step del processo di autovalutazione è il secondo focus group. Contrariamente al primo focus group, lo scopo di questa attività è quello di generare riflessioni e discussioni interne sul piano operativo, cioè su come la scuola pianifica e realizza attività internazionali.

Per avere una discussione più consapevole sulle opportunità offerte dal programma Erasmus, vengono presentati i video e/oi materiali sviluppati dal programma Erasmus. Si prevede che gli stessi partecipanti del primo focus group partecipino anche al secondo.

STEP 4

UNA STRATEGIA INTERNAZIONALE

Le fasi precedenti sono state tappe importanti nel processo di autovalutazione della scuola, coinvolgendo le sue diverse componenti. Il quarto e ultimo passo consiste nella finalizzazione dello stesso processo attraverso la stesura di un documento che descriva una strategia internazionale della scuola, cioè come la scuola riflette sul lavoro svolto fino ad ora e ponga le basi per le future attività internazionali.

La creazione di capacità internazionale nella scuola, attraverso un processo come quello suggerito in questa guida, richiede non solo il coinvolgimento di tutte le componenti chiave della scuola, ma anche che i risultati siano riportati in un documento che descriva una prospettiva di medio-lungo termine. È quindi fondamentale sviluppare una strategia per “spingere” la scuola ad organizzarsi per stabilire priorità, identificare processi e ruoli e progettare attività coerenti con alcuni obiettivi precisi.

Di solito, ci vuole più tempo a progettare/attuare attività internazionali che progetti interni. Pertanto, la presenza di un documento di orientamento è fondamentale per garantire che venga dedicata un’attenzione più continuativa alla cooperazione europea come strumento regolare di sviluppo nella vita della scuola. Non esiste un formato standardizzato per la strategia internazionale di una scuola, ma quelle scuole nei paesi partner che hanno adottato un documento strategico relativo alla loro attività internazionale hanno incluso una serie di elementi ricorrenti che sono illustrati di seguito.

Testimonianze

“L’inizio è stato entusiasmante e allo stesso tempo impegnativo: era la prima volta che facevamo un focus group, le scuole non sono abituate a riflettere su se stesse… ma è importante, perché abbiamo bisogno di sapere la direzione che vogliamo seguire se vogliamo ottenere risultati a lungo termine nella dimensione europea!”

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ESEMPI DI STRATEGIA INTERNAZIONALE